ABDULLAH IBN MAS’UD: IL MIGLIOR RECITATORE DEL CORANO

Abdullah ibn Mas’ùd (Che Allah sia soddisfatto di lui) era il sahabah più simile nel carattere al nostro Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi), era il migliore nel recitare il Sacro Corano, conosceva meglio di altri i suoi significati, era tra i più sapienti nella Shariah e la prima delle quattro persone raccomandate dal nostro Profeta (che Allah lo elogi e lo preservi) per la recitazione del Corano. Nonostante ciò era umile di carattere, come è giusto che sia e forte nel combattimento.

Abdullah ibn Amr (Che Allah sia soddisfatto di lui) disse di lui: “Amo quest’uomo, il Profeta ha detto: imparate il Corano da quattro persone: Abdullah ibn Mas’ùd, Salim Mawla Abu Hadhayfah, Ubayy ibn Ka’b e Mu’adh ibn Jabal”.

I Sahabah compagni del Profeta erano oppressi e scarsi di numero, dissero: “I Coreisciti -loro nemici- [in arabo“Quraish”] non hanno ancora sentito recitare il Corano apertamente e in maniera distinta. Chi potrebbe recitarlo per loro?”.

Si offrì Abdullah ibn Mas’ùd, nonostante fosse avvertito che l’avrebbero sicuramente picchiato a sangue. Una situazione molto pericolosa per la sua salute, rischiando persino la vita, ma questo non lo fermò e diede dimostrazione del suo coraggio, della sua forte Fede e amore per l’Islam. Andò verso la Ka’bah dove erano posizionati i  Coreisciti e nel punto di Maqam Ibrahim recitò la Sura ar-Rahman/ Il Compassionevole. I Coreisciti riconobbero subito i versetti del Sacro Corano:

“Maledizione! Sta recitando parte di ciò che Muhammad ha recato!” e cominciarono a picchiarlo brutalmente, proprio come gli dissero i Sahabah, ma lui non si fermò, più lo picchiavano e più continuava a recitare. Tornò dai Sahabah col volto coperto di sangue: “Se volete torno domani di nuovo per farlo [recitare il Corano]. “No! – gli dissero- hai fatto abbastanza, gli hai fatto udire ciò che più detestano”.

Un giorno un uomo si rivolse ad Umar ibn al Khattab: “O  Amir al Muminin [in italiano “Principe dei credenti”], vengo da Kufah dove ho lasciato un uomo che compila copie del Corano imparato a memoria”.  Umar (che Allah sia soddisfatto di lui) si adirò subito, chiese il nome di costui e appena gli disse che si trattava di Abdullah ibn Mas’ùd si calmò immediatamente e disse:

“Per  Dio. Non conosco alcuna persona rimasta sulla terra che sia più qualificata di lui”.

Abdullah si ammalò, in punto di morte Uthman (che Allah sia soddisfatto di lui) gli chiese se poteva dargli quello stipendio che Abdullah aveva rifiutato per anni, lo rifiutò di nuovo, allora Uthman gli disse che avrebbe dovuto accettarlo almeno per darlo alle figlie per la dote, rispose così:

“Temi forse la povertà per le mie figlie? Gli ho ordinato di recitare Sura “Al Waqi’ah/ L’Evento”, ogni notte, in quanto ho sentito il Profeta dire: chiunque legga  Al Waqi’ah ogni notte non sarà mai afflitto dalla povertà”.

La sura ha 96 versetti, è stupenda, come tutto il Corano del resto, vi riporto solo dal versetto 77 all’ 80, che dice:

“In verità questo è un Corano nobilissimo, contenuto in un Libro custodito, che solo i puri toccano. È una Rivelazione del Signore dei mondi”.

Nei numeri precedenti: Hamza (“Mondo Islam” n. 17), Bilal (n. 17), Abu Hurayra (n. 19), Khaled ibn Al Walid (n. 19), Abdullah ibn Abbas (n. 20), Salman Al Farsi (n. 20), Umar ibn Abdul Aziz (n. 21), Amr ibn Al ‘ Aas (n. 21), Said ibn Amir al-Jumahi (n. 24), Abu Ubaydah ibn al-Jarrah (n. 24).

Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

Tratto da “Mondo Islam Magazine” n. 27