IL PROFETA MUHAMMAD (SAW) ANCHE NEI LIBRI PRECEDENTI?

Nei numeri scorsi abbiamo dedicato un articolo all’ebraismo (vedi n. 3) e al cristianesimo (n. 4), in questo numero abbiamo deciso di riportare i versetti nei libri degli indù, ebrei e cristiani che parlano del nostro Profeta Muhammad (saw), naturalmente smentiti dai seguaci delle religioni precedenti all’Islam.

Il Profeta Muhammad (saw) in realtà non è solo presente nel Corano, anche nel Vangelo originale di Gesù (pace su di lui) e cercando… anche negli altri libri. Nel libro degli indù (il Veda) che afferma che il “Kalki Avatar” sarà l’ultimo Messaggero o Profeta di Bhagwan (Allah) guida per il mondo intero, secondo le profezie dell’induismo il Kalki Avatar nascerà in un’isola, il territorio arabo in cui è nato Muhammad, è conosciuto come “Jarizatu-l-Arab” che significa “penisola” o “isola arabica”. Il Kalki Avatar vivrà tra gli ulivi e datteri, sarà sincero e onesto, nascerà tra la rispettabile e nobile dinastia della sua terra. Tutti attributi a Muhammad che è nato alla Mecca tra la nobile tribù dei Coraisciti. E non finisce qui. Il Kalki Avatar sarà istruito nella grotta (il monte Hirà di Muhammad) dal Messaggero (l’Angelo Gabriele) di Bhagwan (Allah). Il Kalki Avatar avrà da Bhagwan un cavallo velocissimo (Al Buruq di Muhammad) grazie al quale percorrerà il mondo e ascenderà ai sette cieli (sidratu-l-muntaha/ il Loto del Limite dove si recherà Muhammad). Il Kalki Avatar sarà esperto nell’arte del cavalcare, nel tiro con l’arco e nel maneggio della spada (Muhammad). Il libro dei Veda (Rig Veda) è il più veritiero degli altri libri degli indù: Upanishad e Bhagavad Gita. Altre fonti dicono anche dei: Purana e il Brahmana Granth. Libri in Sanscrito, lingua compresa solo da pochi indù, la lingua ufficiale e più diffusa oggi è l’hindi con solo poche parole di Sanscrito. Un’analisi dei Veda rivela che Brahma –secondo gli indù è Creatore dio delle origini- non è altri che Abramo, in arabo Ibrahim. La prima moglie di Abramo Sarah è citata  nei Veda con il nome di Saraswati, e il Profeta Noè, in arabo Nuh corrisponde a Manuh o Mani. I profeti Ismaele (Ismaìl) e Isacco (Ishaq) sono rispettivamente Atharva e Angira. Gli storici musulmani indiani affermano che a Ayodhya, nella provincia dell’Uttar Pradesh, in India si trovano le tombe dei profeti Shis e Giobbe (pace su di loro) Allahu ‘alam (Dio ne sa di più).

I nomi del nostro Profeta (saw) sono presenti nei libri degli indù: “Mahamad” appare nei Purana, “Mamah” nel Kuntap Sukt (dell’Atharvada Veda) e “Ahmad” nel Sama Veda. Queste tesi sul nostro Profeta nei Veda sono confermate anche da Zakir Naik e l’indù Pandit Vaid Parkash nel suo libro “Kalki Avatar: Guida e Profeta dell’universo”.

Ecco un versetto tratto dai Veda:

“Oh gente, ascoltate ciò necessariamente! L’uomo lodato sarà elevato fra le persone. Noi diamo rifugio all’emigrante tra sessantamila e novanta nemici, il suo mezzo di trasporto sono venti tra cammelli e cammelle, e la sua maestà tocca il cielo o un po’ più in basso”. (Atharva Veda, Kanda 20, Sukta 127, Mantra 1-3)

Ecco alcuni Mantra tratti dal Kuntap Sukta dell’Atharva Veda, Libro 20, Inno 127.

Mantra 1: Egli è Narashangsa o il Lodato (Muhammad). Egli è Kaurama: il principe della pace o l’emigrante, che è salvo, anche nel mezzo di una folla di 60.090 nemici.

Mantra 2: Egli è un Rishi sulla groppa del cammello, il cui carro tocca il cielo.

Mantra 3: Egli è Mamah Rishi a cui furono date cento monete d’oro, dieci rosari, trecento buoni destrieri e diecimila vacche.

Mantra 4: Vachyesv rebh. “Oh! Tu sei glorificato“.

Mantra 14: Noi glorifichiamo o lodiamo il grande eroe con una canzone d’encomio ed una preghiera. Per favore accetta questa lode cosicché il malvagio non possa nuocerci.

La parola Sanscrita Narashangsa significa (Lodato) Kaurama (colui che diffonde e promuove la pace) ed anche (emigrante) tutti requisiti di Muhammad (saw). I 10 rosari rappresentato i 10 compagni del Profeta:

Abu Bakr

Omar

Uthman

Ali

Talha

Zubair

Abdur Rahman ibn Auf

Saad bin Abi Waqqas

Saad bin Zaid

Abu Ubaidah

Le diecimila vacche si riferiscono ai diecimila compagni che accompagnavano il nostro Profeta quando entrò vittorioso alla Mecca. Una vittoria senza spargimento di sangue.

Ed è raccontato nell’ Atharva Veda, Libro 20, Inno 21, versetto 6:

“Dio di verità! Questi liberatori si nutrono dei loro atti di coraggio infondendo canti che ti allietarono nel campo di battaglia. Quando tu sconfissi senza combattere i dieci mila avversari dei credenti, dei fedeli”.

Atharva Veda, Libro 20, Inno 21, versetto 9:

“… a combattere il Lodato, o il famoso orfano lontano”.

Il Lodato è Muhammad, non ci sono dubbi. Il suo nome significa (Il più Lodato) ed era orfano. La parola Sanscrita “Susharama” significa proprio “il degno di lode” o “il ben lodato”.

Sama-Veda, Libro 2, Inno 6, versetto 8:

“Ahm at hi ottenne dal suo Signore la conoscenza della legge eterna. Ricevette da lui la luce proprio come dal sole”.

Ahm at hi è Ahmad, uno dei nomi del Profeta. Tanti altri Mantra parlano del Profeta ma per non dilungarci troppo ci fermiamo per ora qui.

Proseguiamo con le altre rivelazioni. Muhammad è presente anche nella Bibbia attuale:

In Deuteronomio 18, Mosè riferì che Dio gli disse: “Per loro farò uscire un Profeta come te tra i loro fratelli; metterò le Mie parole nella sua bocca e lui dirà loro tutto ciò che gli comanderò.  Se qualcuno non ascolterà le Mie parole che il Profeta pronuncia in Mio nome, Io stesso gliene chiederò conto.” (Deuteronomio 18:18-19).

Tratto dal libro “Una breve guida illustrata per comprendere l’Islam”:

“Da questi versi si conclude che il Profeta in questa profezia deve avere le seguenti tre caratteristiche:

1)  Dovrà essere come Mosè.

2)  Proverrà dai fratelli degli Israeliti, cioè gli Ismaeliti.

3)  Che Dio porrà le Sue parole nella bocca di questo Profeta e che proclamerà ciò che Dio gli comanderà.

Ecco le tre caratteristiche esaminate in modo più approfondito:

1)  Un Profeta come Mosè:

Difficilmente sono esistiti due profeti così simili come Mosè e Muhammad. Entrambi ricevettero una legge e un codice di vita completi. Entrambi incontrarono i loro nemici e furono vittoriosi in modo miracoloso.  Entrambi furono accettati come profeti e uomini di stato.  Entrambi scapparono da chi li voleva assassinare. Le analogie tra Mosè e Gesù non includono solo le similitudini citate precedentemente ma anche altre cruciali. Queste includono la nascita, la vita familiare, la morte di Mosè e di Muhammad ma non quella di Gesù. Inoltre Gesù fu considerato dai suoi discepoli il figlio di Dio e non esclusivamente un Profeta di Dio, come erano Mosè e Muhammad e come i musulmani credono che Gesù fosse. Così, questa profezia si riferisce al Profeta Muhammad e non a Gesù, poiché Muhammad è più simile a Mosè di Gesù”.

“Egli non vacillerà o si scoraggerà fino a quando si stabilirà la giustizia sulla terra. Nella sua legge le isole porranno la loro speranza” (Isaia 42:4).

“e in un’altra lingua, egli parlerà con questo popolo” (Isaia 28:11 KJV)

“Se qualcuno non ascolterà le Mie parole che il Profeta dice in Mio nome, Io stesso gliene chiederò conto.” (Deuteronomio, 18:19)

Il Profeta Giacobbe (pace su di lui) disse: “Radunatevi –rivolgendosi ai figli- affinché possa dirvi ciò che accadrà negli ultimi giorni … Lo scettro non sarà allontanato dai Giudei, né un legislatore uscirà dai suoi piedi, finché non arriverà Shiloh; e intorno a lui sarà il raduno delle genti”. (Bibbia, Genesi 49, v. 1/10) Shiloh non è altri che il Profeta Muhammad (saw).

Tratto dal video “Truth will prevail”:

Il Vecchio Testamento è stato conservato nella lingua ebraica. Nel quinto capitolo del libro “scir ha scirim”, che sarebbe uno dei “Cinque Rotoli (Meghlott)” che sono una parte della Bibbia ebraica e conosciuto dai cristiani come “Cantico di Salomone”, il capitolo parla di qualcuno, gli ebrei affermano che sia Salomone, mentre i cristiani dicono che in realtà si tratta di Gesù. Prendendo in considerazione il nome del libro, sarà più corretto dire che sta parlando di Salomone. I versetti che descrivono quest’uomo misterioso sembrano detti da una donna, significa che la persona che descrive quest’uomo è una donna, allora potrebbe essere una delle mogli di Salomone, sta descrivendo suo marito Salomone. Comunque i cristiani sono sicuri che Gesù è la persona in discussione e che il versetto descrive qualcuno che non è ancora nato, una profezia. Leggendo la traduzione inglese del cantico di Salomone capitolo 5, versetto 16. La descrizione finisce con le parole “egli è tutto delizie”, mentre la maggioranza non sa che il nome dell’uomo appare nei rotoli originali. Segue il versetto 16 con la scrittura ebraica antica prima dell’introduzione dei vocali nell’ottavo secolo dalla Bibbia ebraica in http://scripturetext.com

Questa è la parola in questione, questa parola è formata da quattro lettere MEM-CHET

(HET), MEM DALET. Leggendo questa parola secondo la sua forma originale senza vocali sarà pronunciata MAHAMMAD che è il nome del Profeta dei musulmani, o Mahmad senza la A dopo la H. Secondo il dizionario ebraico/inglese di Ben Yehuda la pronuncia esatta è Mahammad. Dando il versetto ad un rabbino per leggerlo la IM aggiunta alla fine della parola è un plurale per rispetto della lingua ebraica מַחֲמַדִּים

Sentirete dire proprio Mahammad, vedi sito con testo ebraico- inglese dove potrete sentire anche la recitazione, il versetto in questione è il 16°: http://www.mechon-mamre.org/p/pt/pt3005.htm

Dal Vangelo di Barnaba: “Benedetto sarà il tempo in cui (Muhammad) verrà al mondo. Credetemi, io l’ho visto e l’ho riverito, così come ogni Profeta lo ha visto. Quando lo vidi la mia anima fu piena di gioia e io gli dissi: ‘O Muhammad, che Iddio sia con te e mi renda degno di sciogliere i lacciuoli dei tuoi calzari. Ciò, poiché, ottenendo questo, io sarò un grande Profeta e un Santo di Dio’. Dopo aver detto ciò, Gesù rese grazie a Dio”.

Ed ecco cosa dice il Vangelo di Giovanni:

“Ma io vi assicuro che per voi è meglio, se io me ne vado. Perché se non me ne vado non verrà da voi lo Spirito (Muhammad) che vi difende. Invece, se me ne vado ve lo manderò. Egli verrà e mostrerà di fronte al mondo cosa significa peccato, giustizia e giudizio. Il peccato del mondo è questo: che non hanno creduto in me. La giustizia sta dalla mia parte, perché torno al Padre e non mi vedrete più. Il giudizio consiste in questo: che Satana, il dominatore di questo mondo, è già stato giudicato. Ho ancora molte cose da dirvi, ma ora sarebbe troppo per voi; quando però verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta la verità. Non vi dirà cose sue, ma quelle che avrà udito, e vi parlerà delle cose che verranno. Nelle sue parole si manifesterà la mia gloria, perché riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio”. (Vangelo di Giovanni 16, v. 7/ 14)

Lo “Spirito”, detto anche “Paracleto”, detto anche “Consolatore”, ovvero AHMAD, uno dei nomi del Profeta Messaggero di Allah “Muhammad”. Il Profeta Gesù (pace su di lui) non parlava di se stesso, né di Dio, ma di qualcuno che sarebbe arrivato dopo di lui. Parla del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui)? solo lui è arrivato ed ha mostrato con il Corano, al mondo intero che cosa significa peccato, giustizia, giudizio. Lo Spirito della verità è il Profeta Muhammad, che guida la gente verso tutta la verità, non ha detto cose sue, ma quelle che ha sentito ed ha rivelato alcune profezie avverate, assieme ad altre che si avvereranno. Ha ripreso e spiegato meglio il messaggio di Gesù. Tutto quello che dice il versetto nel Vangelo di Giovanni è chiaro, è vero, si è avverato.

Ecco cosa dice il Corano in proposito: “E quando Gesù figlio di Maria disse: ‘O figli d’Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi inviato, per confermare la Torah che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad’. Ma quando questi giunse loro con le prove incontestabili, dissero: ‘Questa è magia evidente’.”(Corano, Sura 61, As-Saff “I Ranghi Serrati”, v. 6).

Leggete anche il mio libro “Perché credere in Dio?”.

Ghandi disse del nostro Profeta Muhammad (saw): “Volevo conoscere meglio la vita di colui che oggi detiene indiscutibilmente i cuori di milioni di esseri umani. Sono ormai più che convinto che non era la spada che creava un posto per l’Islam nel cuore di coloro che cercavano una direzione alla loro vita. Era questa grande umiltà, questo altruismo del Profeta, il rispetto scrupoloso dei suoi impegni, la sua devozione intensa verso i suoi amici e seguaci, la sua audacia, il suo coraggio, la sua fede assoluta in Dio e nella sua propria missione. Questi fatti, e non la spada, gli portarono tanti consensi, e gli permisero di superare i problemi.” [Estratto dal giornale: “Giovane India”, citato in “The light”, Lahore, 16/09/1924]

Di Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

Tratto da  “Mondo Islam” n. 5