LA RECITAZIONE DEL CORANO PER I DEFUNTI?

“Ho iniziato da ieri a leggere il Corano su un defunto – scrive una sorella-  non sapevo che si potesse leggere il Corano anche a distanza. Mi è stato detto che al defunto arriva il nostro messaggio. Inoltre ho saputo che nel momento in cui leggiamo o recitiamo a memoria il Corano i defunti ci possono vedere, o comunque sia sentiranno in questo modo di non essere dimenticati da noi”.

Riguardo i morti che sentono:

Allah Dice nel Nobile Corano:  “né i morti sono uguali ai vivi. In verità Allah fa udire chi vuole, mentre tu non puoi far sentire coloro che sono nelle tombe.”  (Sura Fatìr/ Colui Che dà origine, v. 22)

“Certo non puoi far sentire i morti, e neppure far sentire ai sordi il richiamo, quando fuggono voltando le spalle.”  (Sura An-Naml/ Le Formiche, v. 80)

Quando il Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui) si rivolse ai miscredenti uccisi dopo la battaglia di Badr, Allah fece a loro ascoltare le sue parole, sebbene fossero in fondo al pozzo in cui erano stati sepolti. Questo è stato un caso speciale, come hanno affermato gli studiosi, che Allah abbia pietà di loro. (Vedi Al-Aayaat al-Bayyinaat fi adam Samaa al-Amwaat).

Riferì Abu Hurairah che il Messaggero di Allah disse: “Quando l’essere umano muore, le sue opere terminano, ad eccezione di tre di esse: un’elemosina [una beneficienza da cui la gente continui a beneficiare], una scienza da cui la gente tragga ancora profitto, e un figlio pio che invoca Allah in suo favore”. ( Riportato da Muslim).

Per quanto riguarda la lettura del Corano, vi è una certa divergenza di opinioni tra gli studiosi sul fatto che la ricompensa raggiungerà il defunto. Secondo la più corretta delle due opinioni, non lo raggiunge, perché non ci sono prove in tal senso, e perché il Messaggero Muhammad (pace e benedizioni di Allah siano su di lui) non lo fece per i musulmani che morirono, come neanche per  le sue figlie che morirono durante la sua vita, neanche i compagni del Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi) i  Sahabah lo fecero, per cui non esistono prove  su questo e chi lo fa é in contrasto con la religione di Allah e cade nell’innovazione.

Ciò che invece possono beneficiare i morti dai vivi sono le invocazioni, invocare Allah per loro, chiedendo ad Allah il perdono per essi come lo fanno per se stessi, chiedere ad Allah per loro il Paradiso e che li allontani dal fuoco dell’Inferno (authubillah min al Shaitàn Arrajim), ecc.

Riferì Abu Hurairah che il Messaggero di Allah disse: “In verità Allah il Potente e Maestoso eleverà di grado il servo devoto nel Paradiso e (questo dirà); “O mio Signore da dove viene questa (grazia) per me?  – allora Allah  Dirà; “E’ (per) la richiesta di perdono fatta da tuo figlio per te.” (riportato da Ibn Majah, Ahmad).

Un’altra cosa che si  può fare per il defunto è la sadaqah (carità) data per suo conto -con l’intenzione di donare a nome del morto-, perché Aishah moglie del Profeta ha riferito che un uomo disse al Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui): “Mia madre è morta, e se avesse potuto parlare, avrebbe dato qualcosa in beneficenza. Riceverà una ricompensa se do qualcosa per suo conto? ” rispose [il Profeta]: “Sì”. (Riportato da Bukhari).

Perciò i morti vivono un’altra dimensione nella vita tombale (barzakh) e non possono ascoltare ciò che diciamo, né beneficiare della lettura del Corano, ma abbiamo citato esempi che sono utili ai defunti, pregare Allah per loro, chiedendo il Suo perdono, il Paradiso, fare elemosina [donare soldi, cibo, acqua vestiti ecc] a nome loro e simili.

Tra le altre cose concesse che si possono fare per il morto sono per esempio il Hajj (Pellegrinaggio maggiore) o Umrah (Pellegrinaggio minore):

Lo stesso vale fare l’ Hajj per loro conto se non sono in grado di andare da soli a causa della vecchiaia o di una malattia incurabile. Questo andrà anche a loro vantaggio. Quindi è stato narrato dal Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui) che una donna gli disse: “O Messaggero di Allah, l’obbligo di eseguire Hajj è arrivato quando mio padre è un uomo vecchio e non è in grado di cavalcare. Posso eseguire l’Hajj per suo conto? ” Ha detto: “Esegui Hajj per suo conto”. Un altro uomo venne e disse: “O Messaggero di Allah, mio padre é un uomo anziano e non può eseguire Hajj o viaggiare. Posso eseguire Hajj o ‘Umrah per suo conto? ” Ha detto: “Esegui Hajj e ‘Umrah per conto di tuo padre”. Ciò indica che è consentito eseguire Hajj per conto dei morti o per conto di qualcuno che è vivo ma non è in grado di farlo perché è troppo vecchio. Secondo tutti gli studiosi, la carità, du’aa (invocazione) e Hajj o’ Umrah a favore dei morti o di chi é incapace andranno tutti a beneficio della persona. Allo stesso modo, è obbligatorio digiunare per conto del defunto se ha saltato qualche digiuno obbligatorio, sia che si trattasse di digiuni in adempimento di un voto, o come espiazione, o qualsiasi digiuno mancato del Ramadan, a causa del significato generale dell’hadith: “Chiunque muoia ed è stato obbligato a digiunare, lasci che il suo parente più prossimo digiuni per suo conto”.  (Saheeh, autentico – concordato). E ci sono altri simili hadeth. Ma chi ha ritardato il digiuno del Ramadan per una valida scusa come malattia o viaggio, poi muore prima di poter recuperare i digiuni persi, non è obbligatorio recuperare i digiuni o nutrire i poveri per suo conto, perché aveva una valida scusa.

Mamdouh AbdEl Kawi D.R e Abu Muslim

Tratto da “Mondo Islam Magazine” n. 29