L’OBBLIGO DI AIUTARE UN FRATELLO NEL MOMENTO DEL BISOGNO

Come dice il titolo di questo articolo, siamo obbligati ad aiutare un fratello nel momento del bisogno, naturalmente secondo le nostre possibilità. Cercherò di scrivere questo articolo parlando in terza persona, nonostante mi riguardi personalmente.

Un nostro fratello nell’Islam ha serie difficoltà economiche e sta cercando con le sue sole forze di poter andare avanti in modo dignitoso. Ha sempre aiutato il prossimo, el hamdulillah, senza alcun fine, facendo del bene, ma non sempre ha ricevuto del bene dagli altri. Qui ci sarebbe molto da dire, ma tenterò di non dilungarmi troppo cercando di controllare le emozioni, cosa non facile.

Questo fratello ha pensato così di mettere in vendita i suoi libri sull’Islam, decisione al quanto difficile e sofferta, visto che per anni ha lottato per poter divulgare i suoi libri e traduzioni gratuitamente, andando anche contro chi gli diceva di venderli per ricavarne un guadagno, cosa che lui ha sempre rifiutato poiché non ha mai voluto fare della religione un business. Cosa fare quando quasi tutte le porte ti si chiudono in faccia – per via della crisi mondiale- ? Cosa fare quando non trovi altre soluzioni? Tenti tutte le strade, cercando di stare alla larga il più possibile dall’illecito. Rimaneva solo questa ormai, quella di mettere in vendita i suoi libri servendosi anche dei social network che lui non ha mai amato e che ha usato, suo malgrado, per diversi anni, chiedendo così aiuto ai suoi fratelli e sorelle nell’Islam che l’hanno sempre sostenuto ed incoraggiato con affetto durante i sei lunghi anni su facebook. Non si è mai tirato indietro nell’aiutare gli altri e adesso che chiede di essere ricambiato, quasi nessuno si è degnato di alzare un dito per aiutarlo.

Sulla superficialità della gente nei vari social network – ed anche nella vita reale- ho scritto circa un anno fa l’articolo “La superficialità della gente nei social network (facebook, twitter ecc.)” nel n. 21 di “Mondo Islam Magazine”.

Ha solo chiesto di sponsorizzare i suoi libri, cosa che lui ha sempre fatto con le cose degli altri, risultato? Un quasi totale menefreghismo da parte della gente. Alcuni fratelli, i pochissimi che hanno accettato di pubblicizzarli divulgandoli su facebook, sono stati accolti freddamente, quasi nella più totale indifferenza, proprio da gente che il sottoscritto – adesso parlo in prima persona, quasi alla fine dell’articolo- ha sempre cercato di aiutare pubblicando persino i loro articoli o sponsorizzando le loro attività, iniziative, gratuitamente nel giornale “Mondo Islam”.

Nessun commento, tranne le critiche – per invidia o per altro- di gente che non conosco, i classici “professorini” del tipo “so tutto io” che tanto popolano facebook e co. e che hanno cercato di distruggere con parole criticando l’iniziativa di un lavoro che nemmeno conoscono e che è stato fatto seriamente, con sacrificio, impiegando anni ed anni di studio. Facile giudicare quando non si conoscono i fatti e realmente le persone. Oggi stanno lì i “professorini” elogiati ed ammirati – nell’apparenza- dai loro seguaci – per fortuna che non mi sono mai montato la testa, mantenendo sempre i piedi per terra- , tanto primo o poi verranno dimenticati anche loro e sostituiti da altri, peggiori o migliori di loro.

Ciò mi riconferma quanto la gente sia insensibile, superficiale, egoista, ed irriconoscente, dimenticandosi facilmente del prossimo –parlo anche di gente che ho conosciuto di persona, non solo su internet-, musulmani e non. Sui social network poi, basta sparire qualche settimana che già si dimenticano chi sei, figurarsi per un anno intero, come nel mio caso. Quasi nessuno ha chiesto di me, anche solo per sapere come sto e che cosa stessi facendo in questo momento, pochissimi mi hanno contattato –non esiste solo il telefonino, ci sono molti altri mezzi per farlo- . La vendita dei libri importa fino ad un certo punto – anche se per me importante, come mezzo di sostentamento- , nessuno è costretto a comprarli se non ne ha le possibilità, non costa però nulla pubblicizzare, pubblicare post, e non mi dite che non avete il tempo per farlo, tanto so benissimo che siete su facebook tutti i giorni a pubblicare anche post e foto inutili – parlo pure di gente religiosa, purtroppo, o apparentemente religiosa-. Leggevano i messaggi privati che io ed altri inviavamo per pubblicizzare i libri e non rispondevano nemmeno, non si sono degnati di scrivere mezza frase, ed ovviamente nemmeno di pubblicare qualcosa sui miei libri – e mi conoscono da anni, sia come persona, sia per i miei lavori-. Che vergogna …

Mi rivolgo anche ai più religiosi: dovreste sapere benissimo e a memoria le regole dell’Islam sull’aiutare un fratello nel momento del bisogno, non ci sono solo i palestinesi o i siriani, anche gente che soffre per altri motivi qui, a pochi passi da voi. Con quale coraggio continuate a fare da’wa, se vi mostrate indifferenti di fronte ad una semplice richiesta d’aiuto di un fratello? Una richiesta tra l’altro nemmeno di denaro, fingendo la normalità come se niente fosse. Molti di voi mi conoscono, sapete benissimo chi sono, qual’é la mia Aqidah, il mio modo di pensare, con alcuni di voi ho mangiato, con altri pregato, scritto interminabili messaggi, sentito al telefono, conoscete i miei libri, gli articoli, i video, che avete pure apprezzato. (vedi nel blog la categoria LIBRI)

Quando avevate bisogno d’aiuto io c’ero quasi sempre e adesso che ho bisogno io d’aiuto voi dove siete?

Ho visto solo indifferenza, ma continuo ad augurare il bene ad ognuno di loro, nonostante tutto …

Commenti nel web:

Ho saputo che una pagina su facebook ha pubblicato il mio articolo qui sopra, aggiungendo delle frasi che non ne capisco il senso:

“Assalamu aleikom, vi chiedo di aiutare questo fratello a divulgare i suoi libri per autofinanziarsi, ma non sostenetelo negli errori di ignoranza che fa a proposito dei mujaheddin. Forse quello era un motivo sufficiente per perdere il sostegno momentaneo da Allah e dai credenti. Consiglio a quel fratello sincero di non criticare mai più i mujaheddin e invito i fratelli a sostenere economicamente questo fratello in difficoltá”.

Prima di tutto io non insulto i mujaheddin, non so chi gestisce la pagina, l’admin dice di aiutarmi ma di dissociarsi da me perchè insulto i mujaheddin. MUJAHEDDIN? forse intende Isis? ma Isis non centra niente con i mujaheddin, e poi non insulto nessuno, ho semplicemente scritto che Isis non centra nulla con il Vero Islam e il califfato, è la verità. Perchè? leggete qui il mio articolo: https://mondoislam1magazine.altervista.org/lisis-e-islam/

E comunque sia se aveva qualcosa da farmi notare poteva benissimo scrivermi in privato. Ed ora lasciatemi in pace, c’è Ramadan e voglio dedicarmi solo a quello non a polemiche o altro.

In ogni modo questa esperienza che ho riportato mi è servita a capire le persone come realmente sono, anche se è stato doloroso, ed io ringrazio Allah per avermi aperto gli occhi e a prendere coscienza che la ummah qui in Italia non esiste proprio, purtroppo, a parte l’aiuto di alcuni fratelli e sorelle nell’Islam, che Allah li ricompensi, Amin!

Ringrazio Allah L’Altissimo per tutto, ho sempre sentito la Sua vicinanza in tutti i momenti della mia vita. Che Allah L’Altissimo faccia tornare la Ummah presente ed unita come un tempo, ai tempi del Profeta Muhammad (saw), amin!

Auguro ogni bene a tutti i musulmani nel mondo. Ramadan Mubarak

Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

Tratto da “Mondo Islam Magazine” n. 22