QUANDO E’ VALIDO UN DIVORZIO?

Se un uomo o una donna vuole divorziare dalla o dal coniuge come può farlo, in quale modo? Prima di divorziare bisogna esserne sicuri al cento per cento e non confondere momenti d’incomprensione o di rabbia risolvibili e passeggeri. Si arriva al divorzio proprio quando le cose tra i due non funzionano. L’argomento divorzio è molto vasto e lungo e non potrò accontentare tutti con un solo articolo. Mi occuperò questa volta soprattutto della questione “è valido il divorzio se dico a mia moglie tre volte nello stesso momento che divorzio da lei?”.

E’ capitato più volte che uomini musulmani dicono alla moglie nello stesso momento tre volte “Anti Taaliq, anti taaliq, anti taaliq!” che significa “sei divorziata, divorziata, divorziata!”, ma in questo modo è valido il divorzio? Oppure non è valido perché bisogna dirlo tre volte in momenti diversi?

“Se la rabbia raggiungesse un livello – spiega lo sheikh del sito islamqa- in cui l’individuo non sapeva cosa stesse dicendo, o era l’estrema rabbia che gli faceva dire di voler divorziare, e se non fosse stato per la rabbia non avrebbe emesso il divorzio, allora non conta come un divorzio”.

Quindi se un uomo dice solo perché è in collera con la moglie di voler divorziare e una volta finita la collera è pentito perché non è esattamente il suo pensiero quello di divorziare allora il divorzio non è valido, poiché in questi casi non c’è alcun divorzio. Stessa cosa se lo dice per scherzo, o per riportare il racconto di qualcuno, è l’intenzione quella che conta.

Secondo altre fonti invece conta come un divorzio:

“Pertanto, hai detto – spiega il Mufti Muhammad ibn Adam ad una donna- che tuo marito ti ha divorziato a causa della rabbia e che se ne è pentito la sera stessa –chiedendo scusa-. Alla luce di quanto ho detto, il divorzio conta e la sentenza legale non sarà revocata a causa della normale rabbia”.

In ogni caso è da evitare la parola “Anti Taaliq/ Ti divorzio”, da pronunciare solo se si è sicuri di voler divorziare.

“Si consiglia di stare molto attenti ad usare la parola divorzio (talaaq)” dice lo sheikh del sito islamqa.

“Gli fuqaha ‘ [sign. “Esperti di Fiq/ la comprensione della giurisprudenza”] differivano per quanto riguarda il triplice divorzio –spiega lo sheikh- , e l’opinione più corretta è che conta come un divorzio, sia che sia stato pronunciato in una sola frase, come dire “sei tre volte divorziata”, sia che sia stato espresso in frasi separate dicendo: “sei divorziata, sei divorziata, sei divorziata”.”

Quindi, dire tre volte nello stesso momento “Anti Taaliq, anti taaliq, anti taaliq!” in italiano “sei divorziata, divorziata, divorziata!” non viene contata come tre divorzi, ma come un divorzio.

E’ sufficiente dire “Anti Taaliq” una sola volta, nel momento in cui si ha veramente l’intenzione di divorziare. Però il marito può avere ripensamenti ed evitare il divorzio a condizione che lo faccia entro i tre cicli mestruali della donna [in arabo *“Idda”], se passano questi tre cicli e l’uomo non la riprende si completa il divorzio. Per cui questo vale un divorzio, se non la riprende.

*’Iddah significato: in sintesi è il periodo di attesa della durata di tre cicli mestruali nel quale un uomo potrà riprendere una donna alla quale si è pronunciato il volere di divorzio, passati i tre cicli termina il tempo di ripresa della moglie, se decidono di riconciliarsi dopo quel periodo dovranno rifare il contratto matrimoniale e nuova dote, se la donna viene ripresa durante l’Iddah allora viene contata comunque la dichiarazione di divorzio -per cui avrà un’altra possibilità per divorziare da lei e riprenderla, ma alla terza dichiarazione di divorzio non potrà risposarla.  La Iddah è anche il periodo che la donna attende nel caso in cui il marito muore prima di risposarsi.

E’ vietato per un uomo sposare una donna nel periodo della “Iddah” -3 cicli mestruali- del ritiro nel quale una donna può essere ripresa dal proprio marito o divorziare, se divorzia allora potrà sposarla.

Per la donna incinta la sua ‘Iddah scade al parto -quindi il marito può riprenderla durante questo tempo fino a quando non partorisce-.

Se la donna non ha più il ciclo mestruale –menopausa- la sua ‘Iddah -o tempo di attesa- è di tre mesi lunari.

Dice Allah L’Altissimo:

“Se avete qualche dubbio a proposito di quelle delle vostre donne che non sperano più nel mestruo, il loro termine sia di tre lunazioni. Lo stesso valga per quelle che non hanno ancora il mestruo. Quelle che sono incinte avranno per termine il parto stesso. A chi teme Allah, Egli facilita i suoi intenti. ” (Corano, Sura At- Talaq/ Il Divorzio, v. 4)

Può risposarla una seconda volta a questo punto e divorziare da lei. Però non può risposarla la terza volta, poiché dovrà attendere che lei si sposi con un altro uomo, lasciarlo [ e quindi divorziare da questo] e solo in questo caso la donna può risposare il primo marito.

Corano, Sura Al Baqara/ La Giovenca, v. 229/ 232:

“Si può divorziare due volte. Dopo di che, trattenetele convenientemente o rimandatele con bontà; e non vi è permesso riprendervi nulla di quello che avevate donato loro, a meno che entrambi non temano di trasgredire i limiti di Allah. Se temete di non poter osservare i limiti di Allah, allora non ci sarà colpa se la donna si riscatta. Ecco i limiti di Allah, non li sfiorate. E coloro che trasgrediscono i termini di Allah, quelli sono i prevaricatori. Se divorzia da lei [per la terza volta] non sarà più lecita per lui, finché non abbia sposato un altro. E se questi divorzia da lei, allora non ci sarà peccato per nessuno dei due se si riprendono, purché pensino di poter osservare i limiti di Allah. Ecco i limiti di Allah, che Egli manifesta alle genti che comprendono. Quando divorziate dalle vostre spose, e sia trascorso il ritiro, riprendetele secondo le buone consuetudini o rimandatele secondo le buone consuetudini. Ma non trattenetele con la forza, sarebbe una trasgressione e chi lo facesse, mancherebbe contro se stesso. Non burlatevi dei segni di Allah. Ricordate i benefici che Allah vi ha concesso e ciò che ha fatto scendere della Scrittura e della Saggezza, con i quali vi ammonisce. Temete Allah e sappiate che, in verità, Allah conosce tutte le cose. Quando divorziate dalle vostre spose, e sia trascorso il termine, non impedite loro di risposarsi con i loro [ex] mariti, se si accordano secondo le buone consuetudini. Questa è l’ammonizione per coloro di voi che credono in Allah e nell’Ultimo giorno. Ciò è più decente per voi, e più puro. Allah sa e voi non sapete”.

Ecco la spiegazione del “ Anti Taaliq, anti taaliq, anti taaliq!”  che vi ho riportato all’inizio dell’articolo.

Vi riporto altre spiegazioni più dettagliate a riguardo:

“Pronunciare il divorzio tre volte “Anti Taaliq, anti taaliq, anti taaliq!”  – spiega sheikh Mostafa del sito masjidmanhattan.com-  in un unico momento è severamente vietato -secondo la maggioranza degli Ulamah [sapienti]- e conta come un divorzio. Secondo quanto è riportato nel libro molto noto di Hanafi, “Hidayah (parte 2/355 capitolo su “Attalaqu Assunnah”, il divorzio secondo la Sunnah), tre divorzi pronunciati in un unico momento sono considerati innovazione e colui che divorzia in quel modo è un peccatore. Il marito ha pieno diritto di tornare da sua moglie anche dopo aver pronunciato il triplo Talaq una volta sola. Abdullah Ibn Abbas (che Allah sia soddisfatto di lui) racconta che Abd Yazid Abu Rukanah (che Allah sia soddisfatto di lui) diede tre Talaq a sua moglie in un unico momento e poi si rattristò. Il Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi) gli chiese “come hai divorziato?”, rispose “ho dato tre Talaq”, il Profeta gli chiese “Lo hai fatto nello stesso momento?” Yazid rispose “sì”, il Profeta disse che si è verificato un solo Talaq in modo da poter tornare da sua moglie se lo desideri. Yazid tornò da sua moglie. (Bukhari e Muslim)

Se l’uomo dopo aver pronunciato la parola divorzio davanti alla moglie però nel frattempo i due hanno un rapporto sessuale consenziente –l’importante appunto è che la donna sia d’accordo e non una costrizione o addirittura una violenza- in quel caso equivale ad aver ripreso la moglie da parte del marito. Viene segnato come un divorzio, l’uomo ha ripreso sua moglie ed avrà un’altra possibilità – solo se pronuncerà ancora il divorzio- di riprenderla un’altra volta o risposarla [nel caso finisse l’Idda] con un nuovo contratto di matrimonio.

Non è essenziale o obbligatorio avere testimoni per il divorzio, l’importante è dichiarare il divorzio di fronte alla moglie.

Lo Shaykh al-Islam Ibn Taymiyah (che Allah abbia misericordia di lui) disse: “Per quanto riguarda un divorzio emesso per scherzo, conta come tale secondo la maggioranza degli studiosi. Allo stesso modo, anche una nikaah [contratto di matrimonio] stipulato per scherzo è valido”. In accordo con hadith, con il racconto dei Sahabah e dell’opinione della maggioranza dei sapienti.

Quindi chi firma un contratto di matrimonio solo per scherzo [matrimonio inteso islamico, stipulato islamicamente, e non quello registrato in un comune di un paese non islamico], in quel momento ha firmato un vero contratto di matrimonio. Stessa cosa anche per i matrimoni di convenienza fatti con rito islamico.

Per quanto riguarda il modo di divorziare della donna dall’uomo il metodo è diverso. La donna dovrà restituire al marito la sua dote nuziale [“mahr”] e così avviene la separazione [“Kula/L’annullamento di un matrimonio su richiesta della moglie”]. È assolutamente vietato lasciare il marito senza alcun motivo, ci devono essere ragioni valide [il marito è violento, o le vieta di pregare, o non è innamorata di lui …]. Naturalmente i tutori cercheranno di venire incontro a loro per capire se è possibile trovare una soluzione prima di separarsi e divorziare.

“Khula –spiega lo sheikh Abu Khadija-  scioglie / annulla un matrimonio in cambio di un risarcimento dalla moglie data a suo marito. Quindi il Khula non si verifica con la pronuncia di “talaq/divorzio”, ma viene usato il termine “khula”, che è consentito dalla legge islamica ed è dimostrato dal Corano, dalla Sunnah e dall’ Ijma [consenso degli studiosi musulmani]:

“Quindi se temi che non sarà in grado di mantenere i limiti ordinati da Allah, allora non c’è peccato su nessuno dei due se (lei) paga un risarcimento -cioè restituisce la sua dote- per il suo Khula”. Corano, Sura Al-Baqarah/La Giovenca v. 229.

C’è un hadith del Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi) riportato da Ibn ‘Abbas: “Ci fu un Khula nei casi di Thabit ibn Qays ibn Shimas (che Allah sia soddisfatto di lui) e sua moglie Jameelah bint Abdullah ibn Ubayy ibn Salool (che Allah sia soddisfatto di lei). Thabit proveniva dagli eccellenti e nobili Compagni del Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi), era eloquente nel parlare. Ha partecipato a fianco del Messaggero di Allah [ il Profeta Muhammad, che Allah lo elogi e lo preservi] in tutte le battaglie e morì martire nella battaglia di Yamamah mentre combatteva contro Musailama il bugiardo. Il Messaggero di Allah rese testimonianza che Thabit sarebbe entrato in Paradiso”. (Bukhari)

“Quanto a sua moglie –spiega lo sheikh-, era Jameelah, figlia di Abdullah ibn Ubayy ibn Salool, ed era una donna bellissima. Quanto a Thabit, non era fisicamente attraente, e lei non gli piaceva per quello, non per il suo carattere o la sua Religione. Anzi, proveniva dalle persone più eccellenti e virtuose di carattere. Quindi Jameelah era onesta e dichiarò semplicemente: “Non trovo alcun difetto in Thabit ibn Qays nel suo modo di essere o nella sua Religione … “Questo dimostra la sua giustizia; non inventò scuse, ne difetti inesistenti. Disse: ” Odierei agire in disobbedienza all’Islam”. Significa che non sarebbe stata in grado di adempiere ai suoi diritti che sono dovuti a un marito perché non amava le sue caratteristiche fisiche, temeva che se fosse rimasta con lui non avrebbe stabilito i diritti coniugali. Il Profeta (sallallahu ‘aleyhi wa sallam) le disse: “Tornerai da lui nel giardino?” Questo perché le aveva regalato un giardino come dote di matrimonio. Lei rispose: “Sì”. Così disse a Thabit: “Accetta il giardino e divorzia da lei con una sola pronuncia.”

“Il Khula non equivale a un talaq (divorzio). Il Khula è un annullamento del matrimonio che separa marito e moglie – spiega lo sheikh- con una separazione minore in cui non gli è lecita se non dopo un nuovo contratto di matrimonio (nikah). Se il marito rifiuta di concedere a sua moglie un Khula e non divorzierà da lei, allora la donna ha il diritto di rivolgersi ai tribunali islamici per fare domanda per un Khula”.

Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo e Abu Muslim

Tratto da “Mondo Islam Magazine” n. 27