RIGUARDO IL DROPSHIPPING (VENDITA DI MERCE SENZA POSSEDERLA) E LE TRUFFE AL CONTRARIO

Fino a pochi anni fa non avevo mai sentito parlare di Dropshipping (vendita di merce senza possederla) noto anche come “Drop Ship”. Un fratello cominciò ad interessarsi all’argomento circa tre anni fa per esigenze legate alla scarsità di lavoro, alla disoccupazione, per il solito discorso riguardo la Crisi mondiale iniziata nel 2008. Quindi si informò sul Dropshipping, sull’ E-commerce (vendita di prodotti tramite internet) –tutti con nomi inglesi quasi incomprensibili, come purtroppo va tanto di moda-. Creò dei prodotti (T-shirts ecc.) e li mise in vendita su internet, appoggiandosi ad un sito, che li avrebbe stampati e distribuiti. Il fratello da solo non sarebbe riuscito ad affrontare tutte le spese, può farlo solo chi ha già un lavoro con uno stipendio decente ma non nel suo caso. Ovviamente avrebbe preso solo una piccola percentuale, poiché i soldi li avrebbe divisi con loro – chi stampava e distribuiva-  e il corriere. Conviene? No, ma chi si trova di fronte a certi problemi – e lo capisce solo chi li ha, di certo non chi ha un lavoro con stipendio fisso al mese- non ha molte scelte, anche se questo non deve essere una scusa per prendere tale decisione. Ebbene, dopo tanta pubblicità, fatica e spreco di tempo non riuscì a vendere…. Acquistò persino i prodotti – che avrebbe tenuto per se per uso personale- da lui creati per tastare di persona con mano la qualità di ciò che stava per vendere alla gente, evitando brutte sorprese ed inganni nei confronti dell’acquirente. Tentò anche ad acquistare un suo prodotto con l’aiuto di un amico, il quale si prestò a comprarlo non certo con i suoi soldi, per vedere se anche in quel caso ci sarebbe stato un inganno a loro insaputa. Apparentemente tutto regolare. Prodotti con buona qualità, consegna veloce ecc. Ma non guadagnò nulla, come già detto, e nessuno comprò le sue creazioni.

Vi ho riportato questa esperienza per farvi comprendere ancor meglio l’argomento. Ma nell’Islam il Dropshipping è permesso? Chi stampava e vendeva i prodotti del fratello naturalmente diceva “Noi non facciamo esattamente Dropshipping” ma in realtà aveva tutte le caratteristiche.

In certi casi -leggendo sul web- il venditore mette su internet alcuni prodotti, li acquista , per poi spedirli personalmente al vero acquirente che ha inviato denaro. La merce non arriva al venditore, si contatta il sito web, si scopre che la società non esiste e che si tratta di truffatori del web.

“Senza dubbio in questi casi –dice lo sheikh del sito islamqa- ciò non è accettabile dal punto di vista islamico. È contrario all’insegnamento islamico perché stai vendendo qualcosa che non possiedi, che non è in tuo possesso e che non puoi garantire all’acquirente, nemmeno consegnare la merce. Pertanto si tratta di una transazione ambigua e di una scommessa efficace. Può portare a controversie e conflitti, perché potresti dover affrontare un improvviso aumento del prezzo, in modo che l’articolo possa costare più del prezzo per il quale l’hai venduto. Allo stesso modo, l’articolo potrebbe non essere disponibile. C’è anche un altro rischio che è sorto nella tua transazione, ovvero che il *trader non esiste in primo luogo! Pertanto, non è consentito a nessuno vendere un articolo specifico che non sia in suo possesso”.

*Il “trader” spesso è un professionista, piccolo investitore che fa investimenti a breve scadenza, uno speculatore. Il trader lavora con un pc da casa  o da ufficio e conosce perfettamente la tecnica e le regole dei mercati.

È stato narrato che Ibn Hizaam disse: “O Messaggero di Allah, la gente viene da me volendo comprare qualcosa che non possiedo; dovrei comprarlo per loro dal mercato?”, disse il Profeta Muhammad (che Allah lo elogi e lo preservi): “Non vendere ciò che non possiedi”.

Narrato da at-Tirmidhi , Abu Dawood, an-Nasaa’i e Ibn Maajah. Hadit autentico.

È stato narrato che Abdullah ibn Amr disse: Il Messaggero di Allah (che Allah lo elogi e lo preservi) ha dichiarato: “Non è consentito concordare un prestito combinato con una vendita o stipulare due condizioni in un’unica transazione, o per trarre profitto da qualcosa che non è sotto il tuo controllo e nemmeno per vendere qualcosa che non possiedi.” Narrato da at-Tirmidhi, Abu Dawood e an-Nasaa’i.

Ibn al-Qayyim (che Allah abbia misericordia di lui) disse: “La formulazione dei due hadith indica che il Profeta (che Allah lo elogi e lo preservi) ha proibito di vendere ciò che non è in proprio possesso, e questo è ciò che si intende dalle parole del Profeta (che Allah lo elogi e lo preservi), perché una simile transazione è ambigua e implica inganno. Se si vende un oggetto specifico che non è in proprio possesso, allora va a comprarlo o a consegnarglielo, ciò può o non può accadere, in quel caso c’è ambiguità simile al gioco d’azzardo, quindi è proibito”.

Quindi vendere merce senza esserne in possesso è vietato, per via della situazione ambigua, con tanto di commissione e prezzo all’ingrosso.

Probabilmente è un bene che il fratello di inizio articolo non sia riuscito a vendere alcun prodotto, Allah L’Altissimo ha voluto proteggerlo da ciò, el hamdulillah. Ignorava che fosse illecito anche perché è un argomento di cui si sa poco, un qualcosa di questi tempi recenti, di ancora nuovo e che ora conosciamo.

Altro problema le diverse truffe che girano su internet.

Un altro fratello è stato truffato di recente da un noto sito. Di solito i truffatori sono quelli che vendono qualcosa sul web, in questi casi è stata una truffa al contrario. Il fratello ha venduto un paio di scarpe ed è stato truffato dal compratore. Non fidatevi nemmeno quando vi mandano documenti d’identità, codice fiscale, ecc. Il truffatore -che non è altri che un ladro- mandandovi i suoi documenti pensa di ottenere in questo modo la vostra fiducia. Una volta caduti nella sua trappola non pagherà nemmeno alla consegna e si terrà la vostra merce venduta che non ha pagato. Il truffatore userà un linguaggio educato, gradevole, pur di conquistarvi, STATE ATTENTI!

Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo

Tratto da “Mondo Islam Magazine” n. 27