COS’E’ L’ISLAM?

Libro: il Corano “lettura ad alta voce” di 114 Sure “capitoli” dato a Muhammad (Maometto) e gli Hadith “Detti e fatti del Profeta”.
Fede: in un solo Dio e che Muhammad è il Sigillo dei Profeti. L’Attestazione di fede è: non c’è altra divinità all’infuori di Allah e che Muhammad è il suo Messaggero e Profeta.
Giorno festivo: il Venerdì
Feste dell’anno: “Idu-l-fitr” dopo la fine del Ramadan e “Idu-l-ad/ha” festa del sacrificio di Abramo
Luogo più importante: la Mecca

Islam è sottomissione ed obbedienza in Allah (unico Dio) e Muhammad è il suo Profeta.
Corano vuol dire “Lettura ad alta voce” ed ha 114 Sure “Capitoli” dati a Muhammad dall’Arcangelo Gabriele. Avvenne in una grotta del monte Hirà, e Muhammad aveva 40 anni. Muhammad ibn Abdallah ibn Abd El Muttalib è il nome intero del Profeta, nato nel 570, o 571 d.C. da Adullah ben Abdu-l-Muttalib, il quale morì prima che Muhammad vedesse la luce, e da Amina bintu Uahb, che morì quando Muhammad aveva compiuto i 5 anni di età. Fu affidato al nonno paterno Abdul Muttalib ben Hashim, che morì nel 578, ed infine fu affidato allo zio Abu Talib -mai convertito all’Islam-. Da ragazzo Muhammad era un cammelliere illetterato, come la maggior parte degli arabi dell’epoca, a 25 anni sposò la vedova Kadija più grande di lui.
E’ il Corano il più grande miracolo!
L’Arcangelo Gabriele, lo stesso che si presentò davanti a Maria, la madre di Gesù disse a Muhammad: “Leggi!”, e Muhammad rispose: “Non so leggere”, alla terza volta l’Angelo disse:

“Leggi! In nome del tuo Signore che ha creato, ha creato l’uomo da un’aderenza, leggi che il tuo Signore è generosissimo, colui che ha insegnato mediante il calamo, che ha insegnato all’uomo quello che non sapeva”. Corano, Sura Al Alaq/ L’Aderenza, v. 1-5

Poi l’Angelo disse a Muhammad: “O Muhammad, io sono Gabriele e tu sei il Messaggero di Dio”.
Era l’anno 610, durante il Ramadan, nono mese del calendario lunare. Ecco perché i musulmani fanno il digiuno nel Ramadan, perché è il mese in cui scese il Corano.
Il Sigillo dei Profeti “Khàtem Al Anbiyà” disse:
“Il mio nome sulla terra e Muhammad, in cielo Ahmad”. Il nome significa “Il più lodato”.

Ancora bambino, Muhammad, viveva presso i Bani Sa’d nel deserto, ed accadde una cosa:
“Vennero due uomini vestiti di bianco, -raccontò il Profeta-, avevano una bacinella d’oro colma di neve. Si chinarono su di me, aprirono il mio petto e ne estrassero il cuore. Da esso trassero un grumo nero che gettarono via, quindi lavarono il cuore e il petto con neve”.

Questo fatto è narrato nel Sacro Corano:
“Non ti abbiamo forse aperto il petto (alla fede?) e non ti abbiamo sbarazzato del fardello che gravava sulle tue spalle?”.
(Sura XCIV, V. 1/3)

Muhammad era orfano:
“Non ti ha trovato (Allah) orfano e ti ha dato rifugio? Non ti ha trovato smarrito e ti ha dato la guida? Non ti ha trovato povero e ti ha arricchito?”.
(Sura XCIII, V. 6/8)

Muhammad è sempre stato contrario all’idolatria, alla violenza, all’ingiustizia ed ha trasmesso questo ai figli, ed al contrario di molti altri che vivevano nel suo ambiente, non pregava mai gli dei, non si prosternava davanti a loro. Una volta entrato in età matura, a 40 anni, incominciò ad isolarsi per riflettere e meditare. Di solito questo avveniva durante il mese di Ramadan, si isolava in una grotta del monte Hirà, vicino alla Mecca, e chiedeva a Dio se era giusto il comportamento sbagliato dei meccani, il suo rifiuto per quel sistema, voleva una conferma, un segno. Le sue preghiere erano sempre più frequenti e così, era l’anno 610, durante il Ramadan, nono mese del calendario lunare, avvenne la Rivelazione del Corano, che proseguirà fino al 632, per ben 23 anni.

“Allah, non c’è Dio all’infuori di lui, il vivente, l’Assoluto. Ha fatto scendere su di te il Libro con la verità, a conferma di ciò che era prima di esso. E fece scendere la Torah e il Vangelo, in precedenza, come guida per le genti”. (Sura III, V. 2- 3)

“In verità Allah mi ha esposto (disse Muhammad) la terra mostrandomene l’Oriente e l’Occidente, perciò il regno della mia comunità comprenderà tutto ciò”.
L’arrivo del Profeta Muhammad era già stato annunciato nei libri precedenti.
Il Profeta disse:
“Ogni bambino nasce musulmano (sottomesso a Dio), sono i suoi genitori che ne fanno un israelita (ebreo), un cristiano o uno zoroastriano (adoratore del fuoco)”.
Dio ha 99 nomi ed è segnato nelle nostre mani, notate le nostre linee, sono segnati i numeri in arabo: nella destra il 18 e nella sinistra 81, 18+81=99, i nomi di Allah!
Le battaglie che i musulmani, con il Profeta, ebbero contro i miscredenti, con l’aiuto di Dio le vinsero, nonostante il numero dei musulmani inferiore a quello dei miscredenti.
Una notte mentre Muhammad stava dormendo, fu svegliato da Gabriele e condotto a Gerusalemme. Nel recinto dell’Aqsa pregò Allah con Abramo, Mosè e Gesù e tutti gli altri profeti e poi ascese fino al Sidratu-l-muntaha “Il loto del limite” che si trova alla destra del Trono di Dio.
Nell’anno 632 d.C. il Profeta si mise in viaggio per eseguire il Pellegrinaggio alla Mecca, lo accompagnarono 114.000 fedeli, e nella località di Mina disse:
“Colui che Iddio guida, nessuno mai potrà farlo deviare, mentre, invece, colui che Iddio fuorvia, mai nessuno potrà condurlo sulla retta via”.

“Un arabo non è superiore a un non arabo, né un bianco è superiore a un nero, e viceversa, ad eccezione che in timor di Dio”.

“Adorate Iddio, il vostro Signore; eseguite le cinque preghiere quotidiane, osservate il digiuno nel mese del Ramadan; pagate prontamente l’imposta coranica dovuta sui vostri beni; eseguite il Pellegrinaggio alla Casa di Dio”.

“In questo giorno ho dato forma completa alla vostra religione, ho reso perfetta la mia Grazia sopra di voi e mi son compiaciuto di darvi per religione l’Islam”.

Il Profeta ormai ammalato, prima di morire disse:
“Posso, io, dunque, rimanere per sempre in mezzo a voi? Io vi precedo e quando mi raggiungerete io sarò vostro testimone. Son certo che dopo che me ne sarò andato, voi non ritornerete ad adorare gli idoli, ma temo, invece, che possiate lasciarvi inquinare dalle idee della miscredenza al punto di combatter tra di voi, gli uni contro gli altri”.

Era l’8 Giugno del 632 quando il Profeta tornato a casa dopo aver pregato presto in moschea, coricato sulla stuoia distesa per terra, con lo sguardo fisso in una dimensione sovrumana disse:
“O angelo della morte, esegui pure l’ordine!”.
Poi disse; “Al mio adorato!” e morì.

Il Profeta insegnò:
“La cosa più importante della vita è l’Islam. La colonna portante dell’Islam è l’adorazione di Dio. Il suo punto più alto è lo Jihad”.
I califfi ben guidati, dopo la sua morte furono quattro: Abu Bakr, Omar, Uthman e Ali.

I 5 pilastri sono:
1. Shahada: testimonianza che non c’è Divinità tranne Allah e Muhammad è l’Apostolo di Allah.
2. As-Salah: preghiera 5 volte al giorno.
3. As-Zakah: il pagamento dell’Imposta Coranica.
4. Ramadan: digiuno per circa 1 mese.
5. Hajj: Pellegrinaggio alla Mecca almeno 1 volta nella vita.

Oltre al Corano un buon musulmano, -in italiano significa (sottomesso)- deve conoscere anche la Sirah “la vita di Muhammad”, gli Hadith “detti e fatti di Muhammad” e la Sunnah “un insieme di Sirah e Hadith”.
La Guerra Santa “Jihad” è lo “sforzo” sulla via di Allah. Quando la comunità dei musulmani è aggredita e minacciata, i credenti hanno il diritto di difendersi combattendo. Allah dice:
“Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, che Allah non ama coloro che eccedono”(II, 190).

Lo Jihad è la lotta per il bene e può essere svolta anche in modo non violento, parlando o scrivendo. Il musulmano crede nella provenienza Divina dei testi originari dei fogli di Abramo, la Torah di Mosè, Az- Zabur di Davide, il Vangelo di Gesù e il Corano unico Libro a non essere modificato da essere umano. La prova di ciò è in Arabia Saudita dove si trova il testo originale del Corano. Al contrario dei
libri dei giudei e cristiani dove, oltre ad esser stati modificati, nessuno è in grado di mostrare i testi originali, ormai introvabili. Il Corano è stato sistemato ai tempi del quarto Califfo Othman, che comandò la Comunità Islamica dopo la morte di Muhammad. Gesù, figlio di Maria, per l’Islam è un inviato Profeta di Dio, ma non è figlio di Dio, non muore in croce, crocifissero un altro scambiandolo per lui, e annunciò l’arrivo di Muhammad dopo di lui. Quindi Gesù era musulmano e musulmani erano i suoi seguaci, appartenenti alla casa dei figli d’Israele. Il suo messaggio era di liberazione dell’uomo dal dominio dell’uomo. Gesù venne fatto ascendere al cielo da Allah, che lo salvò dalla croce, come salvò Noè dal diluvio, Abramo dalle fiamme, Ismaele dal sacrificio, Giona dal ventre della balena, Giuseppe dal pozzo, Mosè dalle acque del Nilo…
Quindi è rifiutata l’idea di: persona di una divinità uni-trina.
Il mese del Ramadan è il nono mese lunare dell’anno, che ha 354 giorni e non 365 come il solare. Il Ramadan avviene nel mese in cui scese il Sacro Corano.

La maggior parte dei musulmani (90%) sono sunniti –che si attengono alla Sunnah del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui)- e solo una piccola percentuale soprattutto in Iran sono sciiti. Anche loro credono nel Corano e nel Profeta Muhammad.
Una corrente sciita, pur riconoscendo Muhammad come unico Sigillo dei profeti, è convinta che fosse il genero Ali il primo califfo e non il suocero Abu Bakr.
Tutti i musulmani sunniti e sciiti pregano verso la Mecca.

1. I Profeti più eccellenti dopo Muhammad il Sigillo dei Profeti sono:
2. Abramo l’amico intimo di Allah
3. Mosè colui che parlava personalmente con Allah
4. Gesù il verbo, lo spirito di Allah
5. e Noè il confidente di Allah

Il Corano
Non è un libro nel senso usuale del termine, è la raccolta delle parole di Allah, che parla talvolta in prima persona, talvolta in terza: “Io”, “Noi”, “Lui”, ma mai “Essi”, ed è stato rivelato al Profeta Muhammad nello spazio di 23 anni.
“Dì: ‘Se gli uomini ed i ginn si unissero per produrre qualcosa di simile a questo Corano, non produrrebbero nulla che gli assomigli, quand’anche si aiutassero vicendevolmente’” (Corano, XVII, 88).
La conservazione degli Hadith “detti del Profeta Muhammad” ha avuto una storia differente da quella del Corano, sopprimendo le ripetizioni, possediamo in tutto appena diecimila Hadith.
“In Paradiso esistono cose che nessun occhio ha mai visto, né orecchio ascoltato e neppure immaginate dal cuore umano”, disse il Profeta.
Il Corano ha 114 Sure (capitoli) , la prima Sura ha 7 Ayat (versetti) e si chiama “Al- Fatiha” (L’Aprente) ed è quella più recitata. Ogni preghiera inizia con Al-Fatiha, e secondo la maggioranza dei commentatori è stata rivelata alla Mecca, non prima delle altre.
I Primi cinque versetti della 96esima Sura “Al-Alaq” (L’Aderenza) sono stati rivelati per prima, nell’anno 610 durante il Ramadan, nono mese del calendario lunare. Avvenne in una grotta del monte Hirà, quando l’Arcangelo Gabriele apparve davanti a Muhammad e gli disse “Leggi!” Muhammad
rispose “Non so leggere” allora quando lo strinse fortissimamente a se e insistette il Profeta recitò i primi cinque versetti.
“Recitai questa Sura affinché le parole fossero scolpite nel mio cuore” disse poi Muhammad, l’Inviato di Allah. Dopo aver recitato i cinque versetti, impaurito e sconvolto scappò dalla grotta correndo giù dalla montagna. Ma una voce risuonò nella notte, era quella dell’Arcangelo Gabriele: “O Muhammad tu sei il Messaggero di Allah e io sono Gabriele”. Il Profeta alzò gli occhi e vide la forma angelica riempire l’orizzonte. Allah aveva scelto il suo Messaggero, e da quel momento nell’arco di 23 anni, fece scendere su di lui la rivelazione coranica. La Sura “Al-Alaq” ha 19 versetti rivelati in seguito.
La seconda Sura del Corano è “Al-Baqara” (La Giovenca), la più lunga, ed ha ben 286 Ayat, è stata rivelata a Medina dopo l’Egira. Il Profeta disse: “Ogni cosa ha il suo culmine ‘Al Baqara’ è il culmine del Corano”. Questa Sura contiene un Ayat potente e molto ripetuta fra i musulmani, è l’Ayat “Al Korsi” (Il Trono).
La terza Sura un po’ meno lunga della precedente ha 200 Ayat, e si chiama “Al-Imran” (La famiglia di Imran), famiglia che discende dall’omonimo nipote di Levi, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo. Imran fu il padre di Aronne e Mosè. La Sura è stata rivelata a Medina nel nono anno dall’Egira.
La Nona Sura “At-Tawba” (Il pentimento o La disapprovazione) è l’unica a non iniziare con la Basmala (Bismillah Arrahman Arrahim “In nome di Allah, Il Compassionevole, Il Misericordioso”), invece la Prima “Al Fatiha” ha la Basmala come versetto numerato.
La 12esima Sura è quella di “Yusuf” (Giuseppe) ed è La più bella delle storie, come il Corano stesso definisce. E’ stata rivelata quasi interamente alla Mecca. Il Profeta Giuseppe è il figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo.
La Sura che si legge di Venerdì, prima di andare a pregare è “Al-Kahf” (La Caverna) la 18esima Sura.
La 19esima è quella di “Maryam” (Maria) madre di Gesù. Il Profeta Muhammad disse che Maria, insieme a Fatima (la figlia), Khadija (la prima moglie) e Asiya (la sposa del Faraone che salvò Mosè dal Nilo) è una delle Signore del Paradiso.
“In verità o Maria Allah ti ha prescelta; ti ha purificata e prescelta tra tutte le donne del mondo” (III, 42)
E il segno è stato Gesù suo figlio, nato per volontà dell’Altissimo, Divina Creazione nella generazione umana.
“…un Segno tra le genti e una misericordia da parte nostra” (XIX, 21)
Dalla Sura “Maryam”, v. 88- 92:
Dicono: “Allah si è preso un figlio”. Avete detto qualcosa di mostruoso. Manca poco che si spacchino i cieli, si apra la terra e cadano a pezzi le montagne, perché attribuiscono un figlio al Compassionevole. Non si addice al Compassionevole prendersi un figlio.
La 36esima Sura è “Yasìn”, Il Cuore del Corano come disse il Profeta, è bene che i musulmani la conoscono a memoria.
La 97esima Sura è “Al-Qadr” (Il Destino), v. 1- 5, la notte del destino in cui fu rivelato il Sublime Corano e avvenne in una delle notti dispari dell’ultima decade del mese del Ramadan.
Invero lo abbiamo fatto scendere nella notte del destino e chi potrà farti comprendere cos’è la notte del destino? La notte del destino è migliore di mille mesi. In essa discendono gli angeli e lo spirito, con il permesso del loro Signore, per fissare ogni decreto. E’ pace, fino al levarsi dell’alba.
Le ultime Sure sono: “Al Ikhlas” (Il puro monoteismo), “Al-Falaq” (L’Alba nascente), “An-Nas” (Gli uomini).

Sura 1 Al Fatiha- L’Aprente:
In nome di Allah il Compassionevole, il Misericordioso. La lode appartiene ad Allah, Signore dei mondi, il Compassionevole, il Misericordioso, Re del Giorno del Giudizio, te adoriamo e chiediamo aiuto. Guidaci sulla Retta Via, la Via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che sono incorsi, nella Tua ira, né degli sviati”.
Che cos’è la Ka’bah? È una costruzione di forma cubica al centro della grande moschea della Mecca, ed è un tempio al centro del mondo. Racconta Ka’b al-Ahbar, -Giudeo yemenita convertito all’Islam nel 17/638-: La Ka’bah fu schiuma sull’acqua, prima che Iddio Onnipotente creasse i cieli e la terra, per un periodo di quarant’anni. Da essa fu spianata la terra.
Fu costruita da Adamo, ordinatagli da Allah: “Tu, Adamo hai peccato, in ogni modo va e costruiscimi una Casa, girale attorno e menziona il Mio Nome così come hai visto fare agli angeli attorno al Mio Trono”. Racconta Ibn ‘Abbas, -Il più importante studioso e trasmettitore della prima generazione islamica, morto nel 68/686-, che c’erano nell’arca di Noè ottanta uomini con le loro famiglie. Stavano sull’arca da centocinquanta giorni quando Allah diresse l’Arca verso la Mecca ed essa ruotò attorno alla Casa per quaranta giorni.
Abramo non fu che restauratore dell’edificio eretto da Adamo, ed è un tempio più antico di quello che si trova a Gerusalemme, costruito da Salomone. Abramo assieme al figlio Ismaele ricostruì la Casa di Allah, e distrusse tutte le divinità che furono costruite all’interno della Mecca. Quando ci tornò Muhammad, il Profeta trovò nel luogo e all’interno della Ka’bah altre divinità, e fece la stessa cosa di Abramo, le distrusse tutte. “Chi crede in Allah e nel giorno del Giudizio, non deve lasciare nella sua casa un idolo; deve frantumarlo e bruciarlo. Il suo commercio è illecito”, disse il Profeta.
In un angolo della Ka’bah si trova la pietra nera. Sostiene Ibn Abbàs. Non c’è nulla sulla terra di originario del Paradiso oltre la Pietra Nera ed il maqàm: sono due gemme tra le gemme del Paradiso e se non fossero state toccate da idolatri, non le sfiorerebbe un malato senza essere da Allah guarito.
Il Hajj, tradotto convenzionalmente “Pellegrinaggio”, letteralmente significa sia “dirigersi verso” (il Signore), sia “lo sforzo di dominare qualche cosa” -in questo caso il proprio io-. I riti del Hajj sono in breve i seguenti: ai limiti del territorio sacro, attorno alla Mecca, si abbandonano gli abiti per vestirsi in modo uniforme con due pezze di stoffa, uno intorno ai fianchi e l’altro che copre le spalle -solo per gli uomini-, e a testa nuda si cercherà di dimenticare se stessi, almeno in quei giorni del Hajj.
Ci si dirige verso Arafat, -dove Adamo ed Eva, si ritrovarono, dopo la caduta dal Paradiso- , periferia della Mecca, dove si passa una giornata in meditazione. Verso sera si parte in direzione della Mecca e si trascorre la notte a Muzdalifa, e al mattino presto ci si reca a Mina, vicinissima alla Mecca, dove ci si passa tre giorni, ripetendo il gesto di lapidare Satana .
Il Profeta Abramo, dopo che Allah gli ordinò di sacrificare il figlio Ismaele, ebbe tre incontri con Satana, che cercò di dissuaderlo e che tentò di convincere anche la moglie del Profeta (Hajar) ed Ismaele stesso, a rinunciare a questo sacrificio. Tutti e tre lo lasciarono lapidandolo, ed avvenne a Mina. Durante questi tre giorni si fa il sacrificio di un montone e si compie una breve visita alla città per fare i giri rituali intorno alla Ka’bah e per percorrere sette volte lo spazio compreso tra due piccole colline, Safa e Marwa, di fronte alla Ka’bah ogni mattina. Abramo abbandonò la moglie e il figlio tra le colline di Safa e Marwa , una volta terminate le provviste dell’acqua Hajar corse a destra e a sinistra per cercare l’acqua. La sorgente di Zamzam, la più pura sulla terra, scaturì proprio allora.
Ogni musulmano ripete il gesto per testimoniare il rispetto nei confronti dell’amore materno di Hajar verso il figlio Ismaele, che andò a cercare l’acqua per dissetarlo e la gratitudine per la misericordia del nostro Creatore Allah. La fraternità mondiale dei musulmani si manifesta proprio durante il Pellegrinaggio. La Mecca, Medina -dove si trova la tomba del Profeta Muhammad- e Al- Qùds -la Moschea di Gerusalemme-, sono i luoghi più importanti per ogni musulmano.

di Mamdouh AbdEl Kawi Dello Russo